Recupero e Smaltimento Batterie Esauste
Le pile e gli accumulatori esausti sono inquinanti per i metalli pesanti che contengono, quali il piombo, il cromo, il cadmio, il rame e lo zinco, ma soprattutto il mercurio, il più pericoloso. Le quantità di mercurio contenute nelle pile sono minime, ma se vanno in discarica, o peggio, se sono gettate nell'ambiente il rischio di inquinamento, in particolare delle acque è molto alto. Una pila contiene circa un grammo di mercurio, quantità più che sufficiente per inquinare 1.000 litri di acqua. Le batterie al piombo, (come quelle utilizzate per tutti i mezzi di trasporto dalle automobili alle barche o per alimentate i gruppi di continuità di ospedali, centrali elettriche o telefoniche), una volta esaurite, possono costituire un potenziale pericolo per l'ambiente, in quanto contengono componenti di elevata tossicità: il piombo, un metallo pesante e quindi tossico nocivo e l'elettrolita, ossia l'acido solforico, liquido particolarmente corrosivo e inquinato da piombo.
In Italia già da vent'anni viene effettuato sistematicamente il recupero e il riciclo delle batterie piombose cioè quelle presenti nelle automobili (ma anche in automezzi, trattori, barche e simili). Esse contengono sostanze nocive che se disperse nell'ambiente possono contaminarlo per cui devono essere demolite seguendo un opportuno processo. Inoltre, è possibile estrarre il piombo per riutilizzarlo riducendo così gli sprechi. Tale raccolta è stata realizzata fin da subito con successo visto che le batterie esaurite vengono abitualmente lasciate agli elettrauto i quali si occupano poi di avviarle verso lo smaltimento e il recupero.
In Italia la Direttiva 2006/66/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 6 settembre 2006, relativa a Pile e Accumulatori e ai Rifiuti di Pile e Accumulatori, è stata recepita con il D.Lgs. 188/2008 che pone a carico dei Produttori di pile e accumulatori – portatili, per autoveicoli e industriali – la responsabilità di gestire la raccolta, il trattamento e il riciclo degli RPA.
La normativa sancisce, anche per questa tipologia di prodotto, il principio della “Responsabilità Estesa del Produttore”, asserendo che il processo di ritiro, riciclo e trattamento dei RPA debba essere gestito con modalità analoghe a quello dei RAEE.
La raccolta ed il riciclo delle Pile esauste deve essere un impegno di tutti perché:
- la corretta gestione dell’attività di raccolta e riciclo delle Pile portatili esauste rappresenta un valore aggiunto per l’ambiente e la collettività;
- le pile esauste si possono riciclare a scopo di recupero delle materie prime in esse contenute;
- la Direttiva Europea ci impone dei tassi obiettivo molto severi per la raccolta.